venerdì 18 dicembre 2009

La medicina contro la crisi

Bersani interviene alla Camera nel dibattito sulla Finanziaria e sull'aggressione a Berlusconi. Pubblichiamo il video e il suo intervento. 

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Bersani alla Camera (video)



''Signor Presidente, ribadisco intanto qui la solidarietà e l'augurio al Presidente del Consiglio, che ho potuto trasmettergli ieri personalmente; ribadisco qui la condanna senza altre parole di quel gravissimo gesto di violenza e di aggressione. Credo che oggi bisognerebbe fermarsi qui e chiedere semmai al Ministro dell'interno, che ringrazio per la sua esposizione, una risposta forse un po' più convincente su che cosa non vada rispetto ai servizi di sicurezza e di tutela del Presidente del Consiglio: abbiamo avuto anche altri episodi, che hanno riguardato le sue stesse residenze. Noi vogliamo essere sicuri che il Presidente del Consiglio sia ben tutelato, come ogni altro esponente politico.

Potremmo fermarci qui perché i discorsi sul famoso «clima» nell'immediatezza di questi fatti sono scivolosi, e lo stiamo vedendo anche in questa discussione. Il rischio è che qualcuno si vesta da pompiere per fare l'incendiario e che cominci un gioco di criminalizzazione reciproca fra noi oltre il segno. Respingo tale modo di discutere e non voglio entrare nel merito di affermazioni che non condivido, che adesso ha pronunciato l'onorevole Cicchitto.

Mi accosto con cautela a questa discussione, perché credo che discutere genericamente sul clima non ci convenga, credo che ci convenga discutere più precisamente sui comportamenti: sui comportamenti che riguardano tutti, noi stessi, senza attaccare però a questo chiodo un filo che porta fino alle azioni criminali, perché le azioni criminali non sono in nessun modo giustificabili.

Vediamo, invece, in un'occasione così drammatica l'opportunità di riflettere su comportamenti, anche nostri, che possono portare ad uno spaesamento, ad uno sbandamento e ad una regressione della pubblica opinione e quindi ad un indebolimento della coscienza democratica. Questo tocca a noi e su questo una riflessione non è inutile e deve riguardare tutti. Non è inutile ricordare, almeno per me, che in democrazia ognuno ha il suo compito: l'opposizione deve opporsi, ma insieme costruire la ragionevole fiducia in un'alternativa positiva, senza mai scommettere su scorciatoie nel processo democratico. Il Governo deve governare, mettendo la propria gente in sintonia con i problemi del Paese, non staccando Pag. 13l'agenda dai problemi del Paese, e ricordando sempre che il Governo si difende dall'opposizione, contrattacca rispetto all'opposizione ma il suo mestiere non è quello di attaccare l'opposizione ma è quello di governare.

Voglio concludere con una riflessione su di noi, qui, nel Parlamento, luogo che riassume la libertà di tutti: abbiamo una responsabilità che riguarda tutti, ma che per definizione è maggiore perché chi è in maggioranza. Davvero la maggioranza pensa di poter lavorare per cinque lunghi anni nel cercare di rendere senza voce, impotente e frustrata la minoranza, l'opposizione? Davvero quello che c'è nel Paese anche in termini di protesta, di difficoltà e di proposta non deve avere mai una risposta, neanche minima? Davvero deve aver sempre ragione chi è d'accordo? Davvero non deve esserci mai niente di accettabile in quello che presentiamo noi? Davvero non deve esserci una parola, un gesto, un atto che dimostri che la pentola a pressione di quel che sempre c'è in un Paese che è in mezzo alle difficoltà abbia comunque una valvola, un qualche esito positivo?

Pensiamo di andare avanti cinque anni al ritmo di ventisei voti di fiducia all'anno? Attenzione, il Parlamento rappresenta il luogo nel quale è rappresentata la libertà di tutti. Sto parlando di una cosa che non c'entra nulla con quel che è successo.

Sto parlando di una cosa che ha a che fare - ho concluso, signor Presidente - con un processo democratico, che dobbiamo tutti assieme garantire, perché la democrazia è l'unico sistema che crea un rapporto elastico tra società e politica e dobbiamo utilizzare tutta l'elasticità di questo meccanismo, se vogliamo avere un Paese dove l'aria sia meno pesante di quella che è oggi.

È un'aria che preoccupa tutti.''




Siamo pronti a dare la mostra disponibilità sulla discussione della prossima legge finanziaria, a patto che vengano dibattuti alcuni emendamenti dell'opposizione. Questa era la sintesi della proposta avanzata dal segretario Pier Luigi Bersani a chiusura del convegno del Pd sulle autonomie locali che si è svolto a Milano lunedì 14 dicembre. Un lungo confronto dal quale è emerso il malessere e le difficoltà che le regioni le province e i comuni, soprattutto i più piccoli, devono affrontare a seguito dei vincoli imposti dal governo con il patto di Stabilità, che ha azzerato la possiiblità di fare investimenti a tutti gli enti locali, anche a quelli con i conti in ordine e un'amministrazione virtuosa.

L'approvazione della Finanziaria? Si, ma senza fiducia e discutendo gli emendamenti del PD. Sebbene le attenzioni dei media siano rivolte tutte al vile attentato contro il premier, il Partito Democratico non ha dimenticato le priorità che l'agenda politica impone, a partire dalla finanziaria e l'uscita dalla crisi economica. “Siamo pronti a garantire gli stessi tempi di approvazione che ci sarebbero in caso di fiducia - ha affermato Bersani - se loro accettano di discutere un numero limitato di emendamenti”.

Ciononostante, a tentativo di allungare la mano con il desiderio di condividere i principali punti per la ripresa economica e occupazionale, Bersani ha previsto che la sua proposta non sarà raccolta. ''Faccio un pronostico - ha aggiunto - loro non accetteranno perché hanno paura che si sfilacci la loro maggioranza”.

Per il leader del Pd sarebbe inaccettabile porre la fiducia su ogni intervento che, surrettiziamente, possa contenere la riforma degli organi dello Stato e, in particolare, il sistema delle autonomie locali e lo ha ribadito alla Camera martedì mattina. “Siamo pronti alla discussione - ha dichiarato Bersani - purché si tengano fuori le leggi ad personam e i commi della finanziaria per far passare le riforme”.

Gli enti locali. Per Bersani la crisi economica continuerà a farsi sentire per tutto il 2010. Per farvi fronte il leader democratico ha invitato il governo a considerare gli enti locali come una risorsa fondamentale. 

"Dobbiamo fare una denuncia forte – ha dichiarato Bersani - la preoccupazione sta nella realtà: davanti a noi abbiamo un 2010 difficile e chi si trova a governare non avrà molti strumenti. La domanda per il centrodestra è questa: gli enti locali sono una possibile medicina davanti la crisi che abbiamo o sono una malattia?".

Fino ad ora il governo ha latitato nel superamento della crisi. A luglio scorso ha preparato “una manovra finanziaria come se fosse carnevale. E la responsabilità ce la prendiamo anche noi. Loro navigano 'bordeggiando' - ha aggiunto Bersani - con misure palliative". Oggi nell'affermare che la crisi è alle spalle, che il nostro paese sta meglio rispetto le altre nazioni europee, è solo l'ennesimo tentativo di ricercare il consenso perduto. "Non so nei prossimi mesi cosa accadrà - ha continuato il leader del Pd – perché siamo in una situazione nella quale non si è preso il coraggio a due mani. Eppure si governa anche per rompere qualche noce! Sia chiaro: gli enti locali e il sistema delle autonomie sono le medicine per far fronte alla crisi economica".

Il problema Lega. "E' ora di sollevare il problema della Lega - ha detto il leader del Pd - senza spocchia, ma con rispetto adesso ci diciamo che in realtà la Lega ha mostrato di essere un partito ideologico, non autonomistico".

“Cosa ha inventato di nuovo il carroccio, al netto delle ronde per le autonomie locali”? Per Bersani la Lega fa solo uso di “tradizioni inventate” che richiamano lontani riti celtici non riconducibili alla storia padana e “va ad insegnare a un cardinale il suo mestiere". 

Queste “sono operazioni che non c'entrano con le autonomie. Allora c'è da chiedersi: siamo lì a risolvere il problemi o ad agitarli per prendere voti? Li risolvessero questi problemi, altrimenti viene il dubbio che li vogliano tenere caldi per continuare a prendere voti". "La Lega - ha
concluso - usa il concetto di autonomia. Ma siamo noi il partito delle autonomie".

A.Dra

mercoledì 9 dicembre 2009

domenica 6 dicembre 2009

un partito ha altre responsabilita'

Bersani: «Il Pd ha fatto bene
a non aderire al "No B-day"»

Il segretario del partito Democratico:«Non potevamo imbucarci in una manifestazione della rete»

Pierluigi Bersani (Ansa)
Pierluigi Bersani (Ansa)
ROMA - «Quella di Ezio Mauro è un'opinione autorevole ma io rimango fermamente della mia idea». Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, non si è pentito di non aver aderito al No B-day che si è svolto ieri a Roma. Bersani replica al direttore della «Repubblica», Ezio Mauro, secondo il quale è stato un errore del partito non aver partecipato all'iniziativa. «Capiamoci bene: quella di ieri -spiega Bersani partecipando a «In Mezz'orA, condotto da Lucia Annunziata su Raitre- era una manifestazione della rete? Sono diverse piattaforme e posizioni diverse che si uniscono in una parola d'ordine? Se è tutto questo, allora un partito cosa deve fare? Mettersi in coda o imbucarsi? Deve metterci il cappello e aderire a tutto quello che viene detto o mandare delegazione come in Cecoslovacchia negli anni 50? Chiediamoci questo, io dico di no».

UN PARTITO HA ALTRE RSPONSABILITÀ - «Un partito deve lasciare liberi i militanti i suoi dirigenti, secondo le proprie sensibilità. Come partito deve prendersi un'altra responsabilità» ha proseguito Bersani. «Dopo la giornata di ieri la responsabilità del Pd è quella di cogliere questa energia e collegarla ad altri mondi e sensibilità, mondi e energie che possono mettere in campo una alternativa». «Sento l'obiezione che la base ha un avversario diverso rispetto ai vertici del partito... no, questa obiezione non la faccio passare. Per quanta gente ci fosse ieri in piazza -aggiunge il segretario del Pd- di gente che vuole mandare a casa Berlusconi ce n'è di più. Anche gente che ha votato Berlusconi, perchè se partiamo dal presupposto che tutti quelli che hanno votato Berlusconi sono fascisti o opportunisti, allora credo che non andiamo da nessuna parte».

sabato 5 dicembre 2009

solidarietà ad angelo rossi

cosi scrivevo ad aprile 2009..
ma a gallicano quanti PdL esistono?
Questa domanda sorge spontanea dopo aver appreso dell'intensa attivita' de La Destra nel panorana politico di Gallicano.
Andiamo con ordine si dimette Ciamei che passera' alla storia come il segretario piu' veloce che abbia mai avuto un partito a Gallicano. Si dimette perche' come ci spiega Caratelli voleva assolutamente un accordo non con il PdL ma con Rossi.
Bene, ritorna segretario Caratelli, quindi Ciamei e' come se si fosse dimesso due volte, e fa un incontro......Accordo PdL -La Destra, con Rossi.
Quest'ultimo dopo due giorni sul blog scrive PRECISAZIONI e spiega si che c'e' stato l'incontro ma non parla di accordo. Della serie io so io voi......... Ma nulla di nuovo fino a qui conosciamo bene l'autostima del pupillo.
Due giorni fa Caratelli informa .......Accordo (2) Pdl- La Destra......e ci informa che ha incontrato i consiglieri Sorgi e Giordano. Forte accordo per combattere il centro sinistra!.
Ora ci aspettiamo che Caratelli incontri il Capogruppo Consiliare di minoranza Chiarelli e magari la Consigliera Saraceni.
Come mai Caratelli non ha incontrato tutti insieme?, ma sopratutto perche' informa degli incontri separati?
Come pensavamo ci sono piu' PdL a Gallicano o quantomeno sicuramenti piu' fazioni.
Buon lavoro Caratelli

Ma oggi le cose sono cambiate non nel titolo ma nei personaggi infatti analizziamo ad oggi le fazioni del PdL.

Rossi come da me previsto viene eletto coordinatore del Circolo, e senza nessun sarcasmo credo che rispecchi perfettamente la linea detata  dal cavaliere , linea monarchca come dice il presidente FINI, cioè nessun congresso e responsabilità direttiva ai vecchi organi. Ritengo personalmente che Rossi forse è la persona più indicata a svolgere questo ruolo, vecchio militante, persona di fiducia degli organismi provinciali e militante a tempo pieno.
Ma perchè gli do la mia solidarietà umana e politica, cercherò di spiegarlo.

Intanto è cambiato il quadro politico nel PdL da aprile, pochi mesi. I consiglieri Sorgi e Giordano hanno deciso, legittimamente di aprire una sede IMAGO A gallicano. Alla inagurazione portano il ministro Ronchi e si presentano alla cittadinaza come una nuova forza politica, sempre del PDL, affiancando una associazione molto conosciuta nel Lazio. A loro supporto c'è Giovanni D'Offizi oggi esponente della UGL ieri della CGIL,  e sicuramente uomo di navigata esperienza politica. Due considerazioni la prima esiste a Gallicano un rappresentante provinciale della UGL (Caratelli) come mai le due sedi sindacali non collaborano? seconda domanda se il motivo di questa nuova forza era quello di rafforzare il PDL A GALLICANO COME MAI SI FANNO RIUNIONI PER FOMENTARE UNA AZIONE contro ROSSI? ecco il motivo della prima solidarietà
Andiamo avanti. Caratelli è l'unico che resta a La Destra. Da come sappiamo c'è stato un fuggi fuggi proprio perchè Caratelli, a quanto ci dicono, non vuole nessun accordo con Rossi, anzi cerca di far capire disperatamente che la rovina della destra a gallicano è Rossi. Convince non convince di fatto resta solo. Ma mi chiedo come mai interpellato per una azione , politica chiaramente, contro Rossi si tira indietro e dice che l'unico suo obiettivo è battere il centro sinistra. Secondo motivo di solidarietà a Rossi.
Intanto prende piede a gallicano un comitato e gli interessati si presentano come indipendenti. Personalmente avevo detto che si trattava della solita ammucchiata e poi lo valutavo pienamente politicizzato. Tutti mi hanno aggredito, ma alla fine ho ragione. Infatti allla nascita del comiato dovevano essere presenti esponenti di livello de La Destra di guidonia. Non si è presentato nessuno. Ieri apprendiamo che il direttivo di questo comitato ha incontrato, siamo in clima elettorale quindi capisco i motivi, un consigliere regionale  della PDL. Mi chiedo ma se a gallicano c'è un esponente di spicco come Rossi legato ad un esponente importante della PdL lazio come mai questo incontro?
terzo motivo di solidarietà per Rossi.
quindi il quadro politico della PdL, a bocce e ferme e ad oggi, a marzo sarà il seguente:
D'Offizi, Sorgie forse Giordano legati alla corrente aracri
Rossi Saraceni e forse chiarelli legati a Lollobrigida
Caratelli sicuramente in lista con storace
Comitato indipendente con Erder.
Certo Rossi dirà che è meglo che ci sia dialogo e che ci siano più correnti perchè lui è stanco di lavorare sempre da solo, ci dirà anche che sarà impegnato come responsabile di zona per la campagna di Lollobrigida, ci dirà tante cose ma la mia solidarietà gli va tutta, senza alcun ripensamento. Un dirigente come lui che dovrà vedersela più con forze interne che del centro sinistra. 
Caro Angelo non ti invidio per il lavoro che avrai, ma sono sicuro che riuscirai a tamponare bene le falle che giorno dopo giorno si formenranno.
Solo una cosa ti consiglio, da rappresentante locale della forza di centro destra limita le esternazioni dei tuoi iscritti sul futuro di gallicano. Ad oggi abbiamo tre convinti candidati a sindaco. Caso strano tutti della stessa famiglia!! e in pieno rispetto delle quote rosa.
Buon Lavoro Angelo e complimenti per l'incarico all'ANCI.  

CORDIALMENTE
Marcello Accordino