ricevo e-mail da parte di Antonio Valenzi dal titolo qualche precisazione
Spett.le Partito Democratico - Sezione di Gallicano nel Lazio,
Egr. dott. Marcello Accordino,
ringraziandoLa per le parole gentili riservate al Nuovo Corriere e alla mia persona e rivolgendoLe i più sinceri complimenti per la tensione morale con cui difende la libertà di stampa anche in un momento che immagino per lei non piacevolissimo, chiedo ospitalità sul blogpdgallicano.blogspot.com per fare una precisazione in riferimento a quanto da Lei scritto in data 20 febbraio sul blog stesso nell'ambito del pezzo "La mia dignità personale e la mia dignità politica".
Quando scrive che il sottoscritto avrebbe affermato che l'atto di citazione a giudizio a lei intestato "Mi è stato letto telefonicamente" non corrisponde esattamente al vero.
Nel corso della telefonata che io le ho fatto per chiederLe conferma se fosse a conoscenza dell'atto in questione posso anche aver fatto riferimento a telefonate intercorse con i miei informatori, ma deontologicamente è da escludersi che il sottoscritto possa affidarsi, prima di redigere un articolo (e per di più su un tema così delicato), soltanto ad una vaga telefonata.
Per essere ancora più precisi, nel corso di quella nostra conversazione non ho fatto riferimento alcuno su come io fossi venuto a conoscenza dell'atto, così come nella telefonata di domenica 21 febbraio di fronte alle sue richieste di conoscere l'identità dell'informatore ho posto il mio rifiuto.
Del resto, di fronte a un'informazione, la questione rilevante non è conoscere le modalità con cui un giornalista ne sia venuto in possesso, ma stabilirne la veridicità al fine di dare ai lettori un'informazione attendibile muovendosi lungo i crinali, invero spesso insidiosi, della necessità di informare senza arrecare pregiudizio alle persone eventualmente coinvolte.
Credo senza tema di smentita che ciò sia avvenuto.
Dolendomi per la contingenza per la quale ci siamo incontrati Le porgo la mia personale solidarietà augurando a Lei e alla città di Gallicano nel Lazio di poter scigliere con gli esiti più felici i nodi che l'inchiesta giudiziaria ha sollevato. E sono certo che un amante dell trasparenza come Lei -come prova la pubblicazione di mail con Sbardella o la rendicontazione sul blog di telefonate private- vorrà rendere edotta l'opinione pubblica tanto sulle cause dell'inchiesta quanto sugli ulteriori sviluppi.
Cordialità
Antonio Valenzi
Caro Valenzi,
intanto la ringrazio della e-mail e come vede essendo rispettoso dell'informazione la pubblico immediatamente.
Che dire, nessuna smentita a quanto da me affermato.
Le confermo la mia stima nell'aver pubblicato una notizia non fermandosi ad una telefonata ma come mi fa capire avendo altro per le mani e credo altre informazioni più circostanziate.
La ringrazio della solidarietà, ma mi creda vivo benissimo e senza volerLa offendere, non ne ho bisogno perchè vede Valenzi correttamente Lei dovrebbe anche scrivere e specificare che la citazione a giudizio non è una condanna!!! ma solo un mezzo di grande garanzia per chi si deve difendere da una accusa, quindi è ben altra cosa.Spero che Lei sia un garantista come me, non solo a parole ma anche nei fatti.
C'è un iter procedurale e Lei dovrebbe sapere, almeno lo spero, che le regole vietano approfondimenti, ci sono rischi gravi, pertanto questo mi obbliga a, momentanemente, soprassedere.
Tral'altro Valenzi, il sottoscritto non aspetta altro che spiegare tutto e bene.
Quando mi sarà possibile Le assicuro, Lei avrà l'esclusiva.
Buon lavoro Valenzi, Lei in fondo mi è simpatico e, non ci crederà, quando si mette Lei di mezzo alla fine ho sempre avuto grandi risultati. Lei è un porta fortuna.
Cordialmente
Marcello Accordino